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Pugnitello – Vini della memoria

Nell’etichetta: Isabella Mannucci Carafa (mia nonna materna), ritratta dal pittore fiorentino Stefano Ussi alla fine del XIX° Secolo, all’età di circa 16 anni (Donazione Matilde Droandi Mannucci, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze)

Nell’etichetta: Isabella Mannucci Carafa (mia nonna materna), ritratta dal pittore fiorentino Stefano Ussi alla fine del XIX° Secolo, all’età di circa 16 anni (Donazione Matilde Droandi Mannucci, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze)

 

Il vino:

dai primi anni ’90, nei vecchi vigneti, nei campi abbandonati, cerchiamo vitigni di cui si è
persa memoria che costituiscono il patrimonio ampelografico della Toscana, immenso e a rischio di
erosione. Per contribuire a salvarlo, abbiamo piantato questi vitigni “ritrovati” in due vigneti
sperimentali, microvinificato le uve e verificato la qualità. Alcuni sono risultati così interessanti che
abbiamo deciso di imbottigliarne il vino. La consapevolezza di essere i primi a presentarli sul
mercato ci dà la sensazione di un dovere compiuto, il piacere di proporre qualcosa che torna alla
vita da un passato anche remoto: un’emozione, che vogliamo condividere con chi assaggerà questo
vino.

La vigna:

mezzo ettaro di terreno alluvionale, di medio impasto, ottimamente esposto, ad una
altitudine di 250 m.s.l.m., assicura le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche
adeguate (minima lavorazione del terreno, allevamento a cordone speronato corto, gestione della
chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono
uve di qualità elevatissima.

 


 

 

L’uvaggio: Pugnitello 100%; il Pugnitello è un vitigno Toscano, originario della Provincia di
Grosseto, il cui nome non è stato reperito in opere ampelografiche contemporanee o del passato. Si
può solo supporre che il nome “Pugnitello” derivi dalla forma del grappolo, che è piccolo e ricorda
quello della mano chiusa a pugno.
L’enologo: Gianfrancesco Paoletti.
L’agronomo: Folco Giovanni Bencini.
La cantina: responsabile Andrea Mammuccini. Le uve scelte sono state prima diraspate e pigiate
delicatamente e poi vinificate in tini di piccola capacità (5 ettolitri), con macerazione prolungata (20
giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a délestages; dopo la svinatura e la pressatura
soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la
necessaria premessa per la successiva maturazione (24 mesi) in carati di rovere francese (di 2° e 3°
passaggio); infine, 6 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.
Periodo d’invecchiamento consigliato: probabilmente adatto ad un invecchiamento prolungato,
tuttavia, lo sperimenteremo insieme!